Aokigahara - La foresta dei suicidi
Attualmente, il Giappone
è il settimo paese al mondo per numero di suicidi annuali. Che sia
l'influenza di spiriti maligni? Si dice, infatti, che gli yūrei
(fantasmi) di vecchi malati abbandonati nella foresta di Aokigahara,
a Tokyo, chiamino la gente e la invitino al suicidio. La suddetta
foresta, infatti, ospita più di una trentina di suicidi all'anno e
ha superato il centinaio negli ultimi anni.
Che sia davvero
maledetta? Chissà… tanto per cominciare, conosciamola.
La
foresta di Aokigahara (青木ヶ原) si è formata in seguito ad un'eruzione
vulcanica del 864 d.C. Il muschio formatosi sulla vasta area
ricoperta dalla lava (quasi 35 km quadrati) ha poi, gradualmente,
prodotto il suolo su cui oggi si estende la foresta, ancora giovane.
Il terreno è così sottile che le radici degli alberi non riescono a
penetrarvi e possono essere viste ad occhio nudo, simili a vene di
legno. Inquietante, vero? 😈
Questa potrei essere io mentre guardo "Biancaneve". La strega mi fa impressione. |
Si
dice che, visti dall'alto, gli alberi si muovano al vento come onde, e
da qui il soprannome Jukai
(scritto così: 授戒 ), ovvero “mare di alberi”. La quantità
infinita di alberi dà la sensazione di non poter uscire dalla foresta
una volta entrati e non aiuta il fatto che i telefoni prendano poco e
le bussole sono stordite dalla grande quantità di magnetite presente
nel substrato del terreno, rendendole imprecise e quasi
inutilizzabili. Anche il GPS a bassa frequenza non è utilizzabile,
ma basta munirsi di attrezzatura professionale (o comunque adeguata)
e ritrovare la strada non è più un problema. Inoltre, essendo la
foresta un'ambita meta per avventurieri e escursionisti, sono
previsti sentieri e cartelli che indicano la strada.
Oltre
ai cartelli “classici”, ne sono stati piazzati anche alcuni che
invitano le persone, in giapponese e inglese, a riconsiderare le
proprie intenzioni suicide riflettendo sulla bellezza e il valore
della vita.
Ciononostante,
Aokigahara è il secondo posto per numero di suicidi mondiale dopo il
Golden Gate Bridge di San Francisco e a niente sono valse le indagini
compiute a riguardo i gruppi di volontari che si propongono di
“controllare” la foresta.
Qualcuno dice che si possono trovare
cadaveri o scheletri tra gli alberi… sarà vero? Mah, io per
sicurezza non mi avvicinerei e molti la pensano come me, considerando
Jukai un luogo
maledetto dal quale è impossibile uscire. Tuttavia sembra trattarsi
di un paesaggio spettacolare e varie caratteristiche del luogo
garantiscono un silenzio pressoché totale (quasi spettrale, direi)
oltre all'assenza di fauna – e, perciò, di seccature. Dunque
Aokigahara, il mare d'alberi ai piedi del monte Fuji, sembra essere
una meta adatta alle passeggiate… ma procuratevi un po' d'acqua
santa prima di entrarvi, magari.
Se
volete vedere la foresta dei suicidi “in azione”, potete leggere
il libro "Nami no tō", di Seicho Matsumoto, grazie al quale la foresta
è diventata famosa, oppure potete buttarvi sul cinema e ammirare
Matthew McConaughey in “La Foresta dei sogni” o guardare “Jukai
– la foresta dei suicidi” per propiziare gli incubi notturni.
Hikari-sama
vi saluta 😽
Sayōnara!
P.s.: Lo so, l'articolo è un po' corto, ma capita purtroppo.
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