Recensione "La torre fantasma"
Spettacolare. Punto. Non ci sarebbe altro da dire.
“La torre fantasma”
(Yuureitou) è un manga in
nove volumi scritto e disegnato da Taro Nogizaka che unisce dentro di
sé il thriller e il drammatico.
Nel 1952 un'anziana donna viene
appesa alle lancette del gigantesco orologio di casa sua e uccisa
brutalmente in questo modo dalla sua figlia adottiva, che si suicida
poco dopo. Da allora la torre non è più abitata e si presume sia
infestata. Amano Taichi, un ragazzo solo e povero, si trova a
lavorare come custode della torre e viene appeso anche lui da
qualcuno/qualcosa alla torre. Rischia di morire spezzato in due come
l'anziana signora se non intervenisse Tetsuo, un uomo misterioso che
lo libera e gli propone di diventare suo complice alla ricerca del
tesoro nascosto nella torre. Amano, che non ha nulla da perdere e
vuole conquistare la signorina Hanazono, di cui è innamorato da
sempre, accetta la proposta.
Tuttavia
la ricerca del tesoro catapulterà lui e Tetsuo in una serie infinita
di scontri, pericoli e misteri che renderà la ricerca complicata e
letale.
Incredibile
ma vero, i temi principali di questo manga sono la sessualità e
l'amicizia. Il rapporto fra Tetsuo e Amano è pieno di difficoltà ed
è grazie a questo che i due riescono a proseguire nella ricerca.
Tetsuo non è chi dice di essere, e questo lascerà Amano un po'
destabilizzato all'inizio, ma entrambi, grazie a questa avventura,
affrontano i fantasmi del loro passato ed entrano in contatto con la
loro identità interiore. Inutile precisare che il finale è
assolutamente inaspettato e se aprite la prima pagina non potrete
fare a meno di leggere le successive.
La
serie è già completa, perciò non avrete l'ansia di aspettare i
volumi ogni mese e la storia è ben organizzata e di una lunghezza
moderata, senza punti morti né superflui, come accade a volte con le
serie troppo lunghe. Un vero capolavoro, capace di coniugare azione e
psicologia, scene drammatiche e comiche. Per gli argomenti trattati
non è un manga adatto ai deboli di cuore e di stomaco – e in certe
scene ho dovuto evitare di guardare i disegni a causa di dita mozzate
e roba simile, ma non si tratta di semplice gusto per il macabro:
ogni dettaglio è funzionale alla trama, perciò nulla risulta
eccessivo nel complesso.
Vale
la pena di leggere “La torre fantasma” anche solo per gli enigmi:
se siete alla ricerca di un bel thriller siete nel posto giusto. Sin
dal primo volume il lettore viene introdotto in un mistero complesso
ed intricato che solo l'ingegno di Amano e il genio di Tetsuo
potrebbero riuscire a risolvere.
Dove N.C.I.S. fallisce, “La torre
fantasma” ha successo!
A me non piacciono gli horror, anzi, mi fanno proprio schifo, ma sono stata disposta a sopportare di tutto pur di sapere come andava a finire la storia. Perciò,
pandacorni pucciosi, vi consiglio vivamente questa serie. Compratela
per intero alla prossima fiera dei fumetti perché appena finirete il
primo volume non vorrete aspettare gli altri!
Per
oggi è tutto da Hikari-sama.
Sayōnara!
Curiosità
+1: Quando ho finito di leggere la serie, lo scorso Luglio, sono
rimasta quasi in trance per almeno due giorni. Vi capita mai di avere
questo vuoto dentro quando finite di vedere un anime o una serie tv o
di leggere un libro? Avrei voluto tornare indietro nel tempo per
rileggere tutto daccapo come la prima volta.
Quando parlavo di macabro. |
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